giovedì 29 novembre 2018

Mio credo pedagogico

Voglio che la gente capisca che siete miei alunni dal fatto che vi amate tra di voi

e non odiate nessun essere umano per nessun motivo ideologico.

Vi mando come pecore tra i lupi, perché chi non odia non può essere sfruttato da nessuno per le sue guerre del uomo contra uomo. L'odio ci rende forti. Rifiutate questa forza. Piuttosto ricordate a ognuno che odia, ciò che non  aveva capito, ciò che ha escluso dal suo sguardo.


Homo homini lupus, ogni essere umano tende a odiare gli altri esseri umani, spesso preferisce amare un'ideale, un cane, se stesso che comprendere le ragioni del suo prossimo, del suo vicino.
Voi proverete vedere in ogni uomo ciò che ha più prezioso, senza farvi mettere sotto i piedi perché fate un danno a chi lasciate che vi umili.

 amatevi anche  gli uni gli altri.  Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,   se avrete amore gli uni per gli altri.
L'amore è equilibrio tra il bene e il male, tra luce e oscurità, capire il senso di tutte le cose del creato

Secondo:
l'essere è una cosa miracolosa che va rispettato e capito,
La vita umana vale la pena essere vissuta malgrado le sue difficoltà
L'individuo può migliorare durante la sua vita, educabilità, l'uomo va compresso e non giudicato, la malvagità nasce dalla malvagità subita, spezziamo la catena del male trasmesso da uno all'altro
++che l'odio non sia mai il vostro consigliere

martedì 20 novembre 2018

Lifelong learning

Stavo sfogliando il piano di formazione docenti scritto da MIUR per il triennio 2016-2019, pensando che potrei forse essere penalizzata che da 2009 non ho conseguito alcun diploma, nessun certificato.

Poi ho ripensato, non come se non fosse vero. Spero insegnerò Filosofia e Pedagogia, in una cultura europea che parla di multiculturalismo e di integrazione dei disabili. Queste problematiche io le dovro discutere anche con i miei alunni, all'antropologia, alla pedagogia , alla pedagogia oggi.
Ma vediamo un po' quanto ho maturato io su questi argomenti in questi 10 anni.

Sono immigrata, so quanto ci si è sensibili come immigrati a chiunque parla male del tuo paese, quanto sei esposto alla xenofobia e ti senti non protetta, quanto è difficile a volte essere in regola con i documenti quando la burocrazia ti chiede il documento a per avere b e il b per avere a. Lo so che essere stranieri è una situazione di allerta.
Ma lo so che la maestra di scuola materna del mio figlio mi ha fatto subito sentire riconoscente all'Italia per una cosa, apparentemente banale che mi ha invitato a fare biscottini ungheresi con i bambini della scuola. E questi biscotti, più due panini uno arabo uno libanese furono il regalo che ogni bambino l'ha ricevuto per la vacanza di Natale. So inoltre che una volta i bambini hanno imparato balli caraibici da una mamma domenicana e altra volta hanno vestito qualche vestiti colorati.
Questa si chiama integrazione, a scuola materna certo. Al liceo proveremo a parlare dei valori, studiosi, poeti, realizzazioni ddel paese di ogni bambino, della cultura del'ogni bambino. Nel mio caso sono ancor più complicate le cose, perché faccio parte dalla minoranza ungherese dalla Romania che Romania ha ereditato dalla frantumazione dell'Ungheria al Trattato di Parigi. La mia citta era ungherese, oggi e sulla frontiera rumena. I rumeni non sono cosi magnanimi con le minoranze come sono le maestre, le insegnanti italiane. Malgrado noi là non siamo immigrati o forse proprio per quello, insomma il rapporto con le minoranze è più teso al livello ufficiale di quanto lo è qui dove almeno nell'insegnamento c'è una grande tendenza all'integrazione. Si integra in lingua italiana questo è ovvio. Si impara ad amare ciò che ha reso grande e soprattutto bella Italia. La capitale di un Impero deve poter integrare tutti i suoi popoli. Come vedete c'ho pensato molto, tantissimo sui problemi di multiculturalismo.

Il problema della disabilitò, integrazione scolastica.
Mio figlio dodicenne è nato con la trisomia venutno, è un bellissimo e bravissimo bambino. Ogni civetta fa le ldi al suo cucciolo, ovvio alla sua nascita ero devastata dalla notizia, ma ero decissa di amarlo ancora di più. Diciamo mi sono informata, la legge 104/95 ci è crollato addosso, ci offre parcheggio gratuito ma certo soprattutto da possibilità a Franci di sentirsi un bimbo come tutti gli altri. In Italia già nei anni 70 hanno iniziato a smantellare gli istituti speciali che spesso provocavano solo segregazione. La scuola laica ha fatto molto per integrare i disabili. Certo c'è ancora chi pensa che hanno bisogno di compassione, l'ho fanno con buona intenzione ma sbagliano.
Mia sorella insegna a una scuola speciale in Romania, là i bambini non sono ancora integrati e forse non lo saranno mai. Forse a volte fanno più facilmente amicizie tra di loro, mentre Franci non. I bambini lo amano ma amico streto stretto non ha. I bambini disabili anno bisogno di imparare a usare le loro capacità residue e valorizzarle, devono credere che la vita vale la pensa essere vissuta fin quando si vive.

giovedì 8 novembre 2018

Dio, anima, musica

Dio è ciò che esiste e non può che esistere. 
Esiste Dio? Come chiedere se esiste l’esistenza, la volonta di essere di manifestarsi, di differenziarsi in tutti i modi possibili. Potrebbe non esistere l’esistenza? Sta nelle sue potenzialità? Ma se non esistese non sarebbe esistenza. 

Ma esistono anche cose che possono non esistere. Bisogna vedere. Non è detto, ci sono appunto le leggi imuabili, ci sono catastrofi che non possono non essere evitati, quelle che sono evitati quelle non ci sono, perché non sono avvenuti in esistenza. Può non esistere ciò che esiste? Potrebbe non esistere. Da punto di vista statistico si, in uno dei mondi possibili. Ma esiste, è avvenuto.

Gli esseri possono anche non esistere quando periscono e non si muovono più, infatti, quella si chiama la parte eterna che non puù degradarsi, il resto si trasforma, si trasforma grazie a quest’energia che crea nuove forme di manifestarsi dell’essere. Chiamaiamo esere anche la manifestazione pura, ma è manifestazione dell’essere. E il male? Il cancro, la malattia? Il male è la disobedienza alla legge divina, quando la cellula cancerosa si molteplica, altre volte confondiamo col male le manifestazioni della vita che vogliono manifestarsi in un corpo ferito o malato. Per fortuna la scienza ha fatto passi di gigante per farci capire che è lo strumento che si è disacordato ma la musica suonerebbe ancora. C’è musica senza stumento cosi come è ovvio che c’è strumento senza musica. La musica c’è prima o viene creata dallo strumento/voce? O lo strumento viene creato perché la musica suoni?
E come dire che le lacrime sono materia pura.
Dio potrebbe non essere onnipotente, per quello ci sono gli errori della natura, per quello sto esserino che parla sempre male di se stesso che ha la ragione e che serve per aiutare Dio a rimediare dove la cieca volonta della vita diventa distruttiva.