giovedì 25 luglio 2013

Sotto l'assedio pubblicitario

Ho già vissuto una dittatura, questa è un'altra, quella del consumismo, dove ognuno puo in ogni momento entrare nel tuo privacy, attraverso le mass media o anhce bussare alla tua porta per vendere qualcosa. Non credono nemmeno che non hai soldi. Se dicevo a un zingaro mendicante che non ho soldi mi lasciava in pace, questi venditori , il marketing di oggi non hanno neanche l'ideea che eco uno puo anche non avere soldi. I zingari lo sanno che è possibile, tra l'altro non gli piacciono gli uomini senza soldi, ma quelli che si vantano con tutto cio cehe hanno. Con ogni costo vogliono spremare qualcosa da te. Loro hanno diritto ai tuoi soldi, al tuo, tempo, alla tua attenzione, al tuo cervello. Ti condizionano attraverso le pubblicità che appaiono sull'internet o sulla strada.

mercoledì 24 luglio 2013

Perché abbiamo fantasie sessuali?

David Camerun ha vietato ieri la pornografia in internet in Ingliterra e in Scozia. Niente sesso, siamo inglesi. Ma la cosa mi ha fatto pensare al perché ci vengono le fenatasie sessuali. Perché non è vero che le fantasie ci vengono per colpa del porno. Ci vengono comunuqe. A me si, malgrado sono cresciuta in un mondo senza porno e senza nudi in pubblicità o nei film. E penso di non essere sola. Perché è l'istinto sessuale che ci fa vedre sesso anche là dove forse non c'è o è solo una lieve analogia.
Non lo so, ma cio ceh lo so di siccuro è che le abbiamo indipendentemente della società dove viviamo.
Non siamo solo la nostra raggione e non desideriamo solo cio che vogliamo desiderare.
Non solo in questo mondo dove nfatti c'è una spinta quasi innaturale verso il sesso, i bambini non riescono scopriro come fosse un loro segreto, come l'avevamo scoperto la mia generazione.
Ma la mia domanda è morale. Se la natura ci ha instillato desideri che comportano in se situazioni di piacere-violenza-umiliazione ci sarà un perché, anche perché questi sentimenti sono inutili per la riproduzione.

lunedì 22 luglio 2013

La liberazione delle donne

La storia è piena dai movimenti, guerre, ideologie che volevano liberare una o piu o tute le donne da qualcosa: da menelao, dai arabi, dal patriarcato, dai lavori domestici, dal proprio marito,
non importa da cosa basta liberarle.

mercoledì 17 luglio 2013


tot ce mişcă-n ţara asta, râul, ramul,
Mi-e prieten numai mie, iară ţie duşman este,
Duşmănit vei fi de toate, făr-a prinde chiar de veste;

martedì 2 luglio 2013

Il silenzio degli dei


Interessantissima l'ipotesi di Jaynes sull'espereinza religiosa e il cervello umano. Secondo lui, nell'emisfero cerebrale destro, in modo simetrico con la zona di Wernicke dell'emisfero sinistro (fondamentale per il linguaggio) c'è il centro da dove per i psicotici provengono le allucinazioni sopratutto udditive. Questa zona, nei tempi pre-istorici, cioe prima della scrittura funzionavabno nella maggior parte della persone, o comunque nei re, ognuno sentiva di avere il suo rapporto diretto con la divinità.
La storia ha cambiato questo, cosi da u certo punto in poi appaiono le preghere a un dio scomparso ceh non parla piu, o che parla attraverso segni, cosi c'è bisogno di divinazione.

Quasi mi vengono delle idee per dire che siamo dei robot, creti da qualche genio e poi abbandonati per conto proprio.

L'uomo non aveva quella coscienza di se che richeide di indietreggiare due passi per vedere i propri fatti , ma azionava automaticamente come lo facciamo quando seguiamo i nostri automatismi, e infatti spesso riusciamo meglio fare le nostre attivita, la coscienza in questo caso significa un certo livello di mancanza di esserci se poso usare il termine heideggeriano, la coscienza è alienazione, è assenza o soitudine.
(segue)

Si sa che l'uomo è apparso sulla terra anni fa ma i primi segni di scrittura di autocoscienza appaiono solo 6000 anni fa: le statuette, le prime forme di scrittura.
Ma prima di quel momento come pensava l'uomo di se stesso, come vedeva se stesso.

La rsposta di Jaynes è che l'uomo non era per nulla autocosciente, non aveva nulla simile della mente, interiorità di oggi.
Viveva pratticamente in uno stadio simile alla schizzofrenia di oggi, senza un senso stabile di identità, con un aumentato livello di percezione (ma senza che questo sia rapportato a una interiorità) e in un stadio di mancanza di stancheza.

Questa era l'epoca dell'espereinza religiosa, che oggi, e dai sumeriani in poi cioè ci appare coem un'epca di nostalgia per gli dei, che con lo sviluppo della coscienza e dell'io si sono sempre piu allontanati da noi.
(e anche se tornassero non li capiremmo piu, forse succede proprio nella schizzofrenia ma appunto danno comandi opposti, come era gia successo all'inizio della fine dell'epoca bicamerale, quando fidarsi complettamente diventa hybris. Di hybris ci si puo diffendere solo attraverso il dubbio e esercizio volontario edll'umiltà)

(questa era la amentalità dell'uomo paleolitico, dei popoli cacciatori, chissa se l'invenzione dell'agricoltura, e del grano abbia qualche effetto)

Platone parlava di pazzia attraverso il quale i dei ci mandano le miglior doni: profezia, estasi, amore, ispirazione arrtistica.
Non lo dice Jaynes... l'amore a volte c'è ancora. O è sparito pure quella? Nell'inamoramento non c'è un risveglio della mente bicamerale, di deificazione.

In tutte le religioni, ma anche nella scienza, nelle ideologie poi riappare l'archetipo ella cduta da una condizione di innocenza originaria e le teorie di salvezza per poter tornarci. Ma gli dei hanno smesso di parlarci.