mercoledì 24 ottobre 2018

La radura degli angeli- Wass Albert



Devi sapere figliuolo che quando Iddio creò il mondo e  tutto il creato era già plasmato, chiamò a sé i quattro angeli prediletti, essi venivano incaricati a diffondere nel mondo  i suoi doni, quelli veri.
Ad uno di loro le porse la bontà, che discenda con essa sulla terra e ne metta una scintilla nel cuore di ogni essere umano.
All’altro diede l’amore, al terzo la pace. Vedi pure tu che i doni che Dio ha affidato ai suoi angeli prediletti erano dei veri grandi tesori. Quindi gli angeli sono scesi sulla terra per recare agli uomini i divini doni.
Essi andarono a trovare gli esseri umani, li cercarono  uno per uno, ma gli esseri umani serrarono i loro cuori con enorme catene. I loro cuori erano imprigionati dalle catene dell’odio, dell’invidia, della perfidia, della malvagità. Invano andavano gli angeli quando ad uno quando a un altro uomo, i loro cuori non si aprivano, e fu impossibile per gli angeli di metterci dentro i tesori celesti.
Iddio che vedeva tutto si rattristò tanto. Egli capì ormai che il destino degli uomini non sara felice, che sulla terra ci saranno guerre, sciagure e distruzioni . Dio capì che l’odio sarà di casa nelle abitazioni degli umani, sapeva che la terra gemmerà dei loro lamenti.
Mentre il Buon Dio si amareggiava con tali pensieri comparve dinanzi a lui il quarto angelo e disse:
“Buon Dio! Tu hai dato ai miei fratelli la bontà, l’amore e la pace perché le regalino agli umani, ma purtroppo essi non riusciranno fare nulla fin quando il cuore dell’uomo resta serrato. Ti prego, dammi le foreste, e con esse io riuscirò ad aprire i cuori della gente!”
“Provaci!” disse Dio e sorrise. Questo suo sorriso fu come quando i raggi di sole squarciano le nubi. “Provaci! Io dono a te le foreste”
L’angelo ringrazio con gentilezza perché era un angelo molto ben educato e scese sorvolando subito nelle foreste.
Atterrò in una radura e si guardò intorno. Gli alberi lo circondavano muti e immobili come se fossero privi di vita
“C’è nessuno?” domandò l’angelo.
Non ricevette alcuna risposta
“C’è nessuno?” chiese per questa volta più forte. Da dietro il vecchio faggio tutto coperto di muschio si fece scomparsa l’antico Zio SilenZio.
“Ci sono solo io” rispose egli con voce profonda e rauca, e mentre parlava, dalla sua folta barba coperta di brina cadde per terra qualche lumachina. Zio SilenZio portava un lungo mantello grigio e la sua voce era talmente bassa e rauca perché poverino era raffreddato.
“Non c’è proprio nessun altro?” chiese l’angelo sbalordito.
“Ma sii invece, ci devono essere anche i folletti, le fate, perfino la vecchia strega ci deve essere qui in giro da qualche parte”
“Allora perché mai non si fanno avanti?
Il vecchio SilenZio sospirò in maniera lamentosa.
“No hanno nessuna occupazione per questo sono capricciosi e maldisposti.
L’angelo scosse la testa e batte le mani:
“Folletti! Venite da me!”
Ma nulla si mosse. L’angelo provò di nuovo, ottenne lo stesso risultato.
Disse allora l’arcaico SilenZio:
“Non preoccuparti! La mia figlia Eco gli farà arrivare.” E appena fece un cenno con la testa che dietro a lui sbucò fuori una fanciulla con vestito azzurrognolo, saltò svelta sulla roccia e chiamò con una voce che riempi all’improvviso l’intera foresta.
“Accorrete folletti! L’angelo di Dio vi chiama!”
Solamente allora cominciavano a comparire di qua e di là, uno dietro l’altro gruppi di folletti sonnacchiosi con barbe lunghe.
“Dove siete stati?” le domando l’angelo.
“Proprio stavamo dormicchiano” risposero tutti sbadigliando “non abbiamo nulla da fare quindi dormiamo”
“Quindi non avete nulla da fare? Un momento, vi troverò io cose da fare!”
(…)
Ma grazie a te gli angeli non piangono più. Essi sorridono quando ti vedono arrivare, cosi come ti sorridono anche gli alberi. Per te i fiori indosseranno i loro abiti più vistosi, ti sorprenderanno buttandosi addosso piccole palle di profumo. Tutto è talmente bello, tenero, puro e profumato attorno a te, tutto è come nelle fiabe. E mentre passeggi a zonzo nella foresta, andando da una radura ad altra, prima o poi arrivi alla radura degli angeli. Tu non sai nemmeno che questa è la loro radura giacché i tuoi occhi non riescono percepire gli angeli. Senti solamente che tutto è tremendamente meraviglioso. Ti fermi incantato. E quello è l’attimo in cui il tuo cuore si schiude, inosservati gli angeli ti avvicinano e riempiono il tuo cuore dagli loro tesori celesti, con i più grandi doni che mai esistono nel mondo: la Bontà, l’Amore e la Pace.
Sulla volta celeste, sopra una grossa e folta nuvola bianca sta Iddio soffiando la sua pippa. Mentre ci guarda sorridendo bonariamente dalla sua pippa ne escono tante quelle nuvole a pecorella.
Torni poi tra la gente, tra gli uomini che vivono per distruggere ovvero per accumulare falsi tesori. Ma solamente quando malgrado loro sono malvagi con te, tu le rispondi con bontà, quando sei gentile con tutti, quando anche nei più difficili momenti della vita nel tuo animo regna la pace e la serenità, allora si accorgeranno che tu hai visitato la Radura degli Angeli.