Questo blog non è un blog.
Nel senso che non è una vetrina, ma una scrivania: piena di fogli volanti e di bozze.
Io sono abbastanza disordinata.
Leggo dieci libri alla volta e li lascio tutti in giro. Confesso anche che sottolineo i libri che ho.
Questo mi aiuta molto: se li riprendo in mano dopo anni, ritrovo subito le mie tracce, le frasi che mi avevano colpito.
E poi... non sono nemmeno italiana.
Se in questo blog ci sono testi scritti in un italiano corretto, è merito delle mie care amiche e collaboratrici, che rivedono e correggono i miei testi.
La maggior parte dei contenuti, però, sono lavori in corso: traduzioni, idee a metà, spunti che un giorno spero di sviluppare.
Li salvo qui perché, se il computer dovesse rompersi, o se dovessi morire, non vadano persi per sempre.
Mi presento.
Sono alta, ho alcuni capelli bianchi e altri neri…
Sono madrelingua ungherese, nata in Romania.
Mia madre è insegnante di lingua e letteratura francese, mio padre di lingua e letteratura romena.
Sono cresciuta tra i libri, in un ambiente dove la libreria piena di volumi era l’arredo principale della casa, i libri erano il regalo di Natale per eccellenza, e la biblioteca, l’istituzione più importante di una città.
Insomma, una necessità vitale.
Ma non davo molta soddisfazione ai miei insegnanti, perché non amavo le letture obbligatorie: decidevo sempre io cosa leggere. Le fiabe e il fantastico mi piacevano allora e mi piacciono ancora adesso.
Nel 2003 ho conosciuto mio marito italiano, durante una conferenza di metafisica a Roma, alla quale partecipavo.
Abbiamo un bellissimo bambino con sindrome di Down, Francesco, che ora ha 8 anni.
Tra il 2004 e il 2009 ho svolto un dottorato di ricerca a Torino.
La mia tesi era su C.G. Jung, in particolare sulla sua concezione della religione.
Sono quindi una studiosa di filosofia, religioni e psicoanalisi.
Durante il mio percorso, ho trovato nelle biblioteche italiane tanti libri preziosi che nel mio paese probabilmente non avrei mai trovato.
Il mio tema di ricerca mi ha portato anche a soggiornare a Zurigo e a Parigi, ma la parte essenziale del lavoro l’ho svolta in Italia.
Alcuni libri li ho trovati, altri no.
Testi sulla filosofia romantica tedesca, come quelli di Carus e Hartmann – fonti importanti per Jung – non erano disponibili, almeno in italiano.
Molti li ho trovati solo in inglese.
Proprio questi testi che non ho trovato diventano il punto di partenza per la nostra collana di saggistica: vorremmo offrirli per la prima volta al pubblico italiano.
Allo stesso modo, la narrativa dell’Europa dell’Est sarà il cuore della nostra collana narrativa.
Nel panorama letterario italiano non mi sento in grado di offrire qualcosa di originale, ma spero che alcuni romanzi classici dell’Est scelti con cura possano suscitare interesse.
Ci sarà anche la collana Fiabe della Foresta, con libri per bambini.
Da madre di un bambino di otto anni, ho una certa familiarità con le fiabe di oggi…
Ma sento una profonda nostalgia per le fiabe classiche dell’Ottocento: fiabe vere, ornate con gusto barocco.
Spero che anche le nostre fiabe abbiano questo sapore e che possano piacere.
Poiché siamo molto interessati anche alla riabilitazione, prevediamo una collana dedicata a questo tema, così come una collana per il giardinaggio e le ricette: per ora la chiamiamo semplicemente "hobbistica".
Upps! Dieci anni dopo...
Questo testo l’ho scritto nel 2015.
Sono passati dieci anni, e sono tornata qui, nello stesso angolo di scrivania virtuale.
Siamo un po’ più vecchi – ma diciamo pure vintage – con qualche capello bianco in più e (forse) un po’ di esperienza in più.
Ma la fiducia nei libri e il desiderio di occuparmene non sono cambiati.
Da allora mi sono iscritta a quattro lauree (sì, quattro!).
Non ne ho ancora terminata nessuna, ma sono ancora iscritta a due: una in Scienze naturali e una in Studi orientali, dove sto scrivendo due tesi.
Una sulla divulgazione scientifica per ragazzi, e una sulla letteratura persiana medievale – due mondi lontani ma, a modo loro, pieni di bellezza, simboli e sogni.
Nel frattempo ho continuato a leggere, tradurre, raccogliere idee.
Non ho mai smesso di scrivere, anche se spesso solo per me o su foglietti sparsi.
Ora, però, ho deciso di tornare qui, con più consapevolezza ma la stessa curiosità.
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