venerdì 14 settembre 2012

Mitteleuropa

Alcuni vogliono fari credere che la Mitteleuropa è scomparsa dopo le guerre mondiali, che il mondo là ha subito un completo sradicamento, impoverimento, è ritornato allo stadio di troglodita e non merita altro che compassione. Per questa compassione bisognerebbe essere pure grati. Ma la Mitteleuropa esiste, è sopravvissuta nelle più piccole e nascoste dettagli dell vita quotidiana, quelle che sono cosi comuni che non si vedono. E coe poso spiegare che l'ironia davanti alle ambivalenze umane di Italo Svevo è cosi simile con tutto ciò che io ho conosciuto nella mia famiglia, come poso spiegare che per merito di qualche angolo architettonico sette-ottocentesco a volte a Milano mi sento come se fossi nella città natia della mia madre? Come poso spiegare che i dolci fatti dalla ia nona sono conosciuti in Italia in Trentino Alto Adige con nomi tedeschi, che una buonissima torta ungherese la Rigo Jancsi è conosciuta a Trieste? E non mi aspettavo. Ma il mondo è rimasto là nascosta nella sua semplicità, nel suo dettaglio più insignificante, smascherata nel dettaglio apparentemente insignificante ma che da chi in famiglia porta l'impronta austro-ungarica non può non sembrare conosciuto. All'inizio è come un accenno strano ambivalente, gnostico, qualcosa che non riesci spiegarti. E poi come dalla sola cellula del capello si può ricostruire tutta una persona ti riappare chiaramente che le frontiere non cambiano il mondo, non cambiano l'essenza di un luogo, e ti senti stranamente famigliare.

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