sabato 1 dicembre 2012

Io e l?islam


Io e l’islam Sono ungherese di Transilvania. Chi ama un po e conosce la Transilvania deve sapere che il suo periodo di Principato di Transilvania, la sua epoca d’oro era proprio il periodo di vassallaggio turco. Questo periodo comincia dopo la caduta dell’Ungheria, quando la madre del piccolo Giovanni Sigismondo, Isabella di Jagellone, vedova del re ungherese, sotto la minaccia dell’occupazione asburgica, chiede la protezione di Solimano il Magnifico per il suo figlio. Purtroppo ci sono rimasti pochi ricordi dell’occupazione islamica in Transilvania (un bazar a Lipova, ove aveva sede un pascia), il fiore di loto nelle terme di Felix, importate da un bei che proveniva dalle foce del Nilo. Nella cucina romena sono rimasti tanti cibi saporiti e anche dolci, in Ungheria che era sotto i turchi (non vassallo ma sotto la loro occupazione) cibi sono i bagni turchi ancora in funzione in Budapest, e a pecs c’è una moschea. Cosi è perché infatti i turchi non pensavano minimamente di islamizzarci, loro non erano come i cattolici che convertivano con inganno o con forza dove arrivavano. Lo so ce la storia ufficiale viennese conosciuta ancor oggi in molti paesi dell’est dice che “noi” (ogni paese dell’est l’ha imparato dai propri preti abbiamo difeso l’Occidente dal pericolo islamico, ma io lo so che l’islam ci hanno difesi dall’Occidente, proprio nel periodo più febbrile della caccia di streghe e dell’Inquisizione, dei roghi occidentali. Le donne: Regina Isabella era una donna, e doveva esser stata una bravissima diplomata se è riuscito ottenere sia la protezione di Solimano che il sostegno della nobiltà Transilvana (visto che i principi erano elettivi). Che le donne in islam sono oppresse nell’Islam per motivi religiosi e malgrado loro io non lo credo. Ho letto poco fa la storia di Loxandra, una donna greco-turca che è vissuta alla fine dell’impero, quasi anima e capo della sua famiglia ma con grande rispetto per il suo marito. Ho visto in quelle famiglie cosi detto arretrate in R omania donne che aspettavano il marito col cibo e mariti che bacciavano la mano della loro moglie per ringraziarli. Poi il bacciamano si usa frequentemente. Lo so nell’Occidnete il femminismo l’ha espulso ma io non l’ha considero certo un’umiliazione della donna, anzi un grande segno di rispetto.(segue)

Nessun commento: