C’era
una volta un re.
Egli
aveva tre figlie.
Ogni
giorno andavano a fare una passeggiata nel bosco.
Un
giorno mentre passeggiavano venne una nuvola nera e disse:
“O,
re! Dammi la tua figlia più grande, altrimenti
io porto via il sole.”
Il
re non gliela diede e la nuvola portò via il sole.
Il secondo giorno, mentre facevano la loro passeggiata, venne una nuvola nera e disse:
Il
re non gliela diede. La nuvola portò via la luna.
Rimasero solo le stelle sulla volta celeste.
Rimasero solo le stelle sulla volta celeste.
Il
terzo giorno il re andò a passeggiare con le sue figlie.
“Re!
Dammi la tua figlia più piccola. Se non obbedirai, porterò via le stelle.”
Il
re non gliela diede. La nuvola portò via le stelle.
Calò
il buio sull'intero regno.
“Io
riporterei il sole, la luna e le stelle, se il re mi desse la metà del reame
per regnare e la sua figlia più piccola come sposa.”
Le
guardie lo portarono dal re. Il re disse:
“Se
non fai ciò che hai promesso, ti taglierò la testa!”.
Piccolo
re Nicolò non si spaventò.
“Mi
dia sua Altezza una spada e io partirò immediatamente.”
Partì.
Egli attraversò sette regni e sette mari finché arrivò alla foresta d’argento.
Là c’era un ponte d’argento. Egli colpì il ponte con la spada e cadde un pezzo. Si nascose sotto il ponte con la spada sguainata.
Là c’era un ponte d’argento. Egli colpì il ponte con la spada e cadde un pezzo. Si nascose sotto il ponte con la spada sguainata.
Arrivò
il drago con tre teste, volle passare il ponte. Il suo cavallo inciampò:
“Maledetto!
Da tre anni facciamo questa strada e non sei mai inciampato, che cosa ti è
successo?”.
Il
cavallo rispose:
“Sconfiggere
acqua e fuoco dobbiamo, oggi periamo!”.
Il
drago disse:
“Esci
fuori Piccolo re Nicolò, perché già quando tu eri grande quanto un
chicco di grano, sapevo che avremmo dovuto misurarci!”.
“
Con che armi ci misuriamo?”.
“Con
le spade, come veri cavalieri!”.
Incrociarono
le spade. Lottarono e si colpirono a lungo fino quando Piccolo re Nicolò tagliò
due teste del drago. Il drago disse:
“Lasciami
almeno questa testa, ti dono le stelle!”.
“Dove
sono?”.
“Sotto
la sella del destriero!”.
Piccolo
re Nicolò prese le stelle. Tagliò l’ultima testa del drago e proseguì
la sua strada.
Camminò
a lungo finché giunse alla foresta d’oro. Là sopra il ruscello c’era
un ponte d’oro. Egli colpì il ponte con la spada e si staccarono due traverse.
Si nascose sotto il ponte con la spada sguainata.
Arrivò
il drago con sette teste. Le sue gole sputavano fuoco. Volle attraversare il ponte.
Il suo cavallo inciampò:
“Maledetto!
Da sette anni facciamo questa strada e non sei mai inciampato, che cosa ti è
successo?”.
Il
cavallo rispose:
“ E' arrivata la nostra ora, padrone, per tutti
due!”.
Il
drago disse:
“Vieni
Piccolo re Nicolò perché già quando tu eri grande quanto un
chicco di grano, sapevo che avremmo dovuto misurarci!”.
“
Con che armi ci misuriamo?”, chiese Piccolo Re Nicolò.
“Con
le spade, come i veri cavalieri!”.
Incrociarono
le spade. Lottarono e si colpirono a lungo fino a quando Piccolo re
Nicolò riuscì a tagliare sei teste del drago. Il drago
disse:
“Lasciami
almeno questa testa, ti dono la luna!”.
“Dov’è?”.
“Sotto
la sella del destriero!”.
Piccolo
re Nicolò prese le stelle. Tagliò l’ultima testa del drago e proseguì la
sua strada.
Camminò
a lungo finché arrivò alla foresta di diamante. Sopra
il ruscello passava un ponte di diamante. Egli colpì il ponte con la spada e
caddero tre pezzi. Si nascose sotto il ponte con la spada sguainata.
Arrivò
il drago con dodici teste. Le sue gole sputavano fuoco. Volle passare il
ponte. Il suo cavallo inciampò:
“Maledetto!
Da dodici anni facciamo questa strada e non sei mai inciampato, che cosa ti è
successo?”.
Il
cavallo rispose:
“è venuta la nostra ora, padrone!”.
Il
drago disse:
“Esci
fuori Piccolo re Nicolò perché già quando tu eri grande quanto
un chicco di grano, sapevo che avremmo dovuto misurarci!”.
“
Con che armi ci misuriamo?”, chiese Piccolo re Nicolò.
“Con
le spade, come i veri cavalieri!”.
Incrociarono
le spade. Lottarono e si colpirono a lungo fino a quando Piccolo re
Nicolò tagliò undici teste del drago. Il drago disse:
“Lasciami
almeno questa testa, ti dono il sole!”.
“Dov’è?”.
“Sotto
la sella del destriero!”.
Questo
cavallo aveva solo tre zampe, ma correva più veloce degli altri cavalli
con quattro zampe.
Piccolo
re Nicolò mise le stelle e la luna accanto al sole. Salì sul destriero. Con la
spada tagliò l’ultima testa del drago e partì verso casa.
Mentre
riposava sotto un albero sentì una voce che gli chiese:
“Piccolo
re Nicolò, pensi forse che il sole, la luna e le stelle siano tue?”.
Egli
vide sull’albero un nanetto con la barba lunga. Volle salire sull’albero
per prenderlo, ma il nano era più furbo: con un balzo fu sul cavallo e
se ne andò.
Piccolo
re Nicolò camminò a lungo sulle sue tracce. Incontrò un uomo che
piangeva.
“Perché
piangi?”, chiese.
“Perché
ho la vista lunga e vedo tutto d’un colpo d’occhio, così non ho più
niente da vedere”.
“Orsù,
vieni con me!”.
Camminarono
a lungo. Incontrarono un altro uomo. Piangeva pure lui.
“Perché
piangi?”, chiesero.
“Perché
con un solo passo riesco ad attraversare il mondo, così non ho
più dove andare”.
“Orsù,
vieni con me!”.
Camminarono
a lungo finché arrivarono alla casetta del nano. Lo cercarono. Ma Dentro
c’era solo un lettino, un tavolino e un armadietto, ma il nano non lo
trovarono.
“Guarda
un po’...”, disse Piccolo re Nicolò a Lunga Vista, “Non vedi da qualche parte
quel nano?”.
“E
come no, sta su un albero in un’isola mezzo al mare.”
“Passo
Lungo fai un passo ti prego e portalo da me.”
Lo
portarono da Piccolo re Nicolò che gli tolse il sole, la luna e le
stelle. Mise subito in cielo le stelle perché illuminassero la notte, poi
partì accompagnato dai tre uomini verso casa. Più tardi mise in
cielo anche la luna. Quando ormai mancava poco alla
meta, mise in cielo il sole affinchè potesse arrivare il
giorno.
Al
castello li aspettavano con grandi onori. Fecero magnifici
festeggiamenti. I tre giovani sposarono le tre principesse e tutti vissero felici e contenti.
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